Katherine – Anya Seton

Katherine - Beat EdizioniInghilterra, XIV secolo. Educata in un convento, Katherine de Roet, figlia di un araldo fiammingo, a quindici anni giunge alla corte di Enrico III, al seguito di sua sorella Philippa, damigella della regina. Bellissima, nel giro di un anno va in sposa al cavaliere Hugh Swynford che possiede il maniero di Kettlethorpe e fa parte del seguito di John of Gaunt, il duca di Lancaster.

È l’epoca di Geoffrey Chaucer, di splendide residenze reali, di tornei e battute di caccia e di sfarzosi banchetti. È l’epoca della grande epidemia di peste del 1348 la Morte Nera, che uccide un terzo della popolazione, eliminando a Londra l’intera corporazione dei sarti e dei cappellai e di grandi rivolte e tumulti della popolazione stremata dalla carestia.

È l’epoca, infine, della più grande storia d’amore del Medioevo: quella tra Katherine e John of Gaunt, un amore tormentato, contrastato, scandaloso per l’epoca.

Al seguito di John of Gaunt, Katherine viene dapprima nominata governante delle due figlie del duca di Lancaster e della sua prima moglie Blanche. Alla morte di Blanche, diviene l’amante ufficiale di John, ma nel 1381 le pressioni della corte e il prestigio crescente del duca di Lancaster costringono quest’ultimo a porre fine alla relazione. Katherine torna a Kettlethorpe coi quattro figli avuti da John, additati al disprezzo di tutti con l’appellativo di Bastardi Beaufort (dal nome di un possedimento di John in Francia). Lei stessa viene definita nelle cronache dell’epoca «a witch and a whore» (una strega e una prostituta) e «a devil and enchantress» (un demonio e un’incantatrice).

Attraverso lutti, guerre, adulteri, assassini, abbandoni e ricongiungimenti, la passione tra Katherine e John of Gaunt, tuttavia, non finirà mai e nel 1396, nella cattedrale di Lincoln, culminerà in uno sfarzoso matrimonio.

Attenzione: spoiler

Ho corteggiato questo libro fin dalla prima volta in cui ci siamo incontrati per caso sullo scaffale di un supermercato. Ci siamo lanciati sguardi ammiccanti e lui mi ha tentato con il fruscio delle sue pagine nuove, ma ho resistito pensando alle pile di romanzi ancora vergini nella mia libreria. Mi era, però, rimasto il desiderio di leggerlo (e di possederlo: il libro dev’essere mio, non mi soddisfa prenderlo in prestito in biblioteca); dopo vari tentennamenti, quindi, l’ho comprato.

Premetto di amare i romanzi storici e di non disdegnare una bella storia d’amore. Dopo essermi intrattenuta con un paio di libri veloci, adatti a passare qualche ora sotto l’ombrellone, avevo proprio voglia di immergermi in una poderosa storia medievale, uno dei miei periodi storici preferiti.

Ho particolarmente apprezzato gli stralci di vita quotidiana di Chaucer (cognato della protagonista) e la narrazione della rivolta contadina del 1381, specchio di una popolazione vessata, ma alla ricerca di un mondo più equo in cui vivere. Ho provato, invece, sentimenti altalenanti nei confronti di Katherine, a tratti insopportabilmente servile nei confronti del duca e fastidiosa per la sua cecità di fronte alle condizioni di vita del popolo che la circondava: mi sono, però, obbligata a concederle le attenuanti di persona vissuta nel XIV secolo, immersa negli agi per la maggior parte della propria vita, e di eroina di un romanzo scritto negli anni ’50. In effetti, alla fine Katherine si riscatta e migliora le condizioni degli abitanti di Kettlethorpe, liberandoli dalla servitù della gleba (non so quanto, qui, la Seton abbia lavorato di fantasia, ma temo molto). Il matrimonio da favola sul finire del racconto rispecchia fatti reali, mentre è la scrittrice a voler dare un lieto fine anche alla storia di Blanche, la figlia avuta dal primo marito e che nel romanzo è parte del motivo per cui Katherine si allontana da John di Gaunt.

Nel complesso, un libro molto interessante per chi ama il genere storico e romantico.

Immagine: Katherine – Beat Edizioni

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